Archivio giornaliero 22 Marzo 2022

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Sant’Agata

La festa di Sant’Agata, patrona di Catania, è la terza festa patronale più popolare dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Guzco in Perù, proprio per il numero di turisti che ogni anno richiama.

La storia

La storia racconta che Sant’Agata fu martirizzata intorno al III secolo per volontà di Quinziano, proconsole romano, che se ne innamorò e in seguito all’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accuso di vilipendio della religione di Stato. Seviziata e interrogata, Agata era fedele al suo Dio: per questo Quinziano, al culmine della sua rabbia, decise di farle strappare i seni con delle enormi tenaglie: in sua memoria è nato il classico dolce catanese “le minne di Sant’Agata”.

La festa si svolge per tre giorni a febbraio, durante i quali la città dimentica ogni cosa concentrandosi totalmente sulla festa, mix di folklore e devozione. Durante il primo giorno vi è l’offerta delle candele: la tradizione popolare vuole che i ceri donati abbiano lo stesso peso e dimensione della persona che chiede protezione. Durante la seconda giornata si ha la processione per l’offerta della cera, a cui partecipano le più alte cariche religiosi e istituzionali della città di Catania, terminando in Piazza Duomo col famoso, e tanto atteso, spettacolo pirotecnico dei fuochi.

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San Gennaro e la devozione napoletana

Un’altra festa patronale che ha una grandissima importanza è quella di San Gennaro, patrono di Napoli, attorno al quale si manifestano le tante forme di devozione dei partenopei – e non solo. La festa, celebrata il 19 settembre, è conosciuta anche nel resto d’Italia per via del famoso “miracolo di San Gennaro”, un evento considerato prodigioso. Andiamo a scoprire i dettagli di questa cerimonia!

La festa

La città di Napoli dedica al suo santo una festa che mischia sacro e profano, con una serie di eventi che iniziano ben tre giorni prima della data ufficiale di festeggiamento, per l’appunto il 19 settembre. In quel giorno avviene un miracolo che ha a che fare con lo scioglimento del sangue del santo, contenuto in due ampolle che si trovano all’interno del Duomo di Napoli.

La storia vuole che Eusebia, una devota partenopea, raccolse il sangue di San Gennario dopo il martirio, un’usanza che può sembrarci macabra ma che in realtà era diffusa nel mondo cristiano come simbolo di venerazione (si cercava di raccogliere ogni parte del corpo ma anche abiti e altri oggetti appartenuti al santo o alla santa).

I lacrimatoi

Le ampolle che contengono il sangue di San Gennaro vengono chiamate lacrimatoi e sono da secoli un fortissimo simbolo iconografico di Napoli. Che il sangue sia veramente quello del santo o meno, non è dato saperlo, tuttavia i lacrimatoi continuano a venire esposti tre volte all’anno: il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, attirando persone da tutta Italia ma anche dal resto del mondo.

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Il Palio di Siena

Il Palio di Siena ha una lunga tradizione che ancora oggi richiama nella città toscana tanti curiosi da ogni parte d’Italia e non solo. La gara ha come protagonisti le cosiddette contrade, ossia i quartieri di Siena, che si sfidano in una giostra equestre a Piazza del Campo. Il Palio si corre il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e a metà agosto in onore della Madonna Assunta. Non è l’unica gara di questo genere in Italia, ma rimane la più famosa.

La storia

Bisogna tornare indietro al XII secolo per trovare le prime tracce del Palio: in quell’epoca la gara si chiamava Palo della Lunga e consisteva nell’attraversamento delle vie della città fino a raggiungere il Duomo Vecchio. Il vincitore riceveva per premio un drappo di stoffa preziosa decorato chiamato “pallium” (da cui il termine Palio).

Prima che il Palio assumesse la forma che ha oggi, ossia quella di una competizione tradizionale aperta a tutti, nel periodo medievale e immediatamente successivo, solo i nobili potevano parteciparvi. Verso la fine del 1500 si consolidò l’identità delle contrade così come le conosciamo attualmente: diventeranno, così, protagoniste dei giochi rionali e della gara che ci meraviglia ogni anno.

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Carnevale

Il Carnevale in Italia è una festa che ha origini molto antiche, e a seconda delle diverse regioni in cui viene celebrata le tradizioni e il folclore hanno delle proprie peculiarità.

Nel nostro paese è spiccata la tradizione delle maschere, mutuate dalla splendida Commedia dell’arte, accompagnata da carri, sfilate di ogni genere, coriandoli e colori.

Feste in maschera tradizionali, grandi parate, fiaccolate, coriandoli e dolci stagionali come le deliziose “chiacchiere” sono le caratteristiche che rappresentano il Carnevale, una delle feste più amate in Italia e nel mondo.

Carnevale di Venezia

Sicuramente uno dei più magici e incantevoli del mondo è il Carnevale di Venezia, grazie alle tinte ottocentesche, tra atmosfere suggestive e cortei in barca sui canali: un insieme di colori e raffinatezza che travolge tutto il territorio. Annualmente, come da tradizione, sono diversi gli eventi e gli spettacoli che si basano su temi specifici, rendendo unico questo carnevale.

Carnevale di Viareggio

Tra gli eventi più belli ritroviamo anche il carnevale di Viareggio, con i giganteschi carri di cartapesta. Le strade della città si trasformano in palcoscenico per danze, cucine all’aperto dove si possono degustare le prelibatezze della tipica cucina viareggina: un’esplosione di colori e divertimento.

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Riti propiziatori prima del matrimonio

Sono tantissime le curiosità e le tradizioni propiziatorie italiane per un matrimonio longevo.

Abito della sposa

Esistono superstizioni di ogni genere, a partire dalla scelta del colore. Secondo l’antica tradizione l’abito della sposa dev’essere bianco. L’avorio annuncia una vita turbolenta; il rosa una perdita di tipo economico; il rosso è collegato al desiderio di morte; il giallo carenza di stima della sposa; il verde timidezza, il blu denota sincerità della sposa, il nero è pentimento.

Comunque, quella del colore non è l’unica tradizione: la sposa non deve mai guardarsi allo specchio il giorno del suo matrimonio e se proprio non riesce a resistere, per farlo, deve prima togliere un accessorio: una scarpa, un guanto, un orecchino. Per educazione tutti gli invitati dovrebbero evitare di vestire di bianco, per non togliere la scena alla sposa. Per tradizione anche il nero andrebbe evitato.

Il bouquet

La tradizione vuole che sia lo sposo a comprare il bouquet, come ultimo dono da fidanzato alla sua amata, e deve farlo recapitare alla sposa la mattina del matrimonio. Al termine della cerimonia, l’usanza prevede il lancio del bouquet verso un gruppo di donne nubili: la prima donna che riuscirà ad afferrarlo sarà la prossima sposa.

La serenata

In molti paesi, soprattutto in Italia, c’è l’usanza da parte dello sposo di organizzare la serenata proprio sotto la finestra dell’amata, in compagnia di parenti, amici e musicisti. Alla famiglia della sposa invece spetterà organizzare un ricco buffet a fine serata in segno di riconoscenza.

Taglio della cravatta

Anche se poco apprezzata, in molte zone dell’Italia la cerimonia del taglio della cravatta è ancora in voga. Allo sposo viene tagliata la cravatta in tanti pezzi e ogni frammento viene ceduto agli uomini in cambio di denaro. Più alta sarà la donazione, più il pezzo di stoffa sarà grande e maggiore sarà la fortuna di chi la riceve.

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Migliori location

Il primo ingresso come sposi dev’essere qualcosa di romantico e d’effetto perché fa trasparire la gioia per il passo appena compiuto. Che sia in una chiesa sperduta, su una spiaggia paradisiaca, in un castello medievale o in un bellissimo giardino fiorito, il posto del fatidico “sì, lo voglio” dev’essere un luogo unico e speciale.

In montagna

Dolomiti, Alpi, Appennini. Perché non utilizzare queste mete per organizzare un matrimonio a tema montagna? Il matrimonio in montagna si presta per ogni stagione. Che sia primavera, con il risveglio dei fiori e dei prati, o che sia inverno, con una romantica neve bianca che si fonde con l’abito della sposa, sposarsi in montagna sarà un momento magico e speciale.

I posti più belli dove sposarsi all’aperto non hanno un nome e non sono facili da trovare su internet, ma con un po’ di pazienza, o con l’aiuto di un wedding planner, la magia sarà fatta.

Nelle Dolomiti non si può non menzionare la Vallelunga che si trova nella bellissima Val Gardena; il Passo delle Erbe in Val Badia che ha uno dei prati di montagna e panorami più spettacolari mai visti; le Cascate di Rina in Valle Aurina, raggiungibile camminando attraverso un bosco.

Nelle Alpi vi è la bellissima Cortina D’Ampezzo, lo spettacolare panorama naturale di Courmayer, l’affascinante Ayas. Negli Appennini nell’entroterra fermano troviamo Montegiorgio o, ancora, Cupra Marittima. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta!

In spiaggia

Sicuramente il matrimonio in spiaggia è il sogno di molte coppie. Lo sciabordio delle onde, i colore rosso fuoco del cielo al tramonto, i profumi del mare rendono il matrimonio in spiaggia una delle mete più ambite di sempre.

L’Italia è piena di spiagge suggestive, piccole insenature nelle baie raggiungibili solo in barca. Un matrimonio in barca permette anche di scegliere una sceneggiatura originale, come l’arrivo degli sposi in barca. Che sia una barca a motore, a vela o a remi, il risultato sarà d’effetto!

Organizzare un matrimonio in spiaggia tuttavia richiede qualche attenzione in più, prima fra tutte la ricerca della spiaggia più adatta. Inoltre è bene scegliere l’outfit adatto: tra i temi più ricercati delle spose ci sono quelli ispirati alle preziosità del fondo del mare come perle, stelle marine, coralli.

Tra le spiagge più belle ricordiamo quelle della Sardegna (Alghero, Arcipelago della Maddalena, Costa Rei, Villasimius) e della Sicilia (al primo posto la Spiaggia dei Conigli, Favignana, Castellammare del Golfo, Taormina, Siracusa).

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Matrimonio all’italiana

L’Italia è un paese ricco di tradizioni ed eventi culturali, che rendono i matrimoni un appuntamento unico.

Si tratta di uno degli eventi più importanti della vita di ogni persona e, che venga celebrato con rito civile o con rito religioso, sarà sicuramente un momento speciale e memorabile.

Chi decide di sposarsi in chiesa lo fa per un atto di credo, perché vuole rendere Dio testimone del proprio amore. Altre volte le motivazioni sono legate alla tradizione del luogo in cui si vive o alla volontà dei propri genitori.

Matrimonio civile

Chi invece, per diversi motivi, non sceglie il matrimonio in chiesa si sposa con il rito civile che non necessariamente dev’essere celebrato al Comune.

Sono sempre di più i luoghi che ottengono il permesso di celebrare i matrimoni civili lontano dai comuni ai quali appartengono e non sempre le coppie di sposi sanno che il matrimonio può essere celebrato anche da un soggetto diverso dal sindaco o dal suo vice.

La legge italiana prevede che anche un comune cittadino possa celebrare il matrimonio civile purché, specifica la legge, abbiano i requisiti per poter essere eletti consiglieri comunali.

Leggendo tra le righe, si comprende perciò, che anche il vostro migliore amico o la vostra migliore amica potrebbe celebrare il matrimonio, purché siano maggiorenni e godano dei diritti civili e politici. Tuttavia è bene segnalare che la legge alla quale ci si riferisce prevede delle cause d’incompatibilità alla celebrazione del matrimonio civile “L’ufficiale dello stato civile non può ricevere gli atti nei quali egli, il coniuge, i suoi parenti o affini in linea retta in qualunque grado, o in linea collaterale fino al secondo grado, intervengono come dichiaranti”. Ciò che significa che un vostro parente stretto non potrà celebrare il vostro matrimonio ma potrà farlo un vostro parente in linea collaterale fino al secondo grado.

Quali differenze tra matrimonio civile e religioso?

Dal punto di vista degli effetti giudici non ci sono molte differenze, il discorso però muta nel caso in cui il rapporto non dovesse funzionare. Divorzio ai fini civilistici e nullità del matrimonio ai fini religiosi, i due strumenti che permettono di porre fine al matrimonio, hanno delle conseguenze differenti.

Il vincolo di unione religiosa non può essere sciolto tramite il divorzio, come avviene per il matrimonio civile, il legame che è stato stretto dinnanzi a Dio è reso indissolubile e unirà gli sposti per l’intera vita. In alcuni casi, tuttavia, è possibile ottenere il riconoscimento della nullità del matrimonio in presenza di alcune condizioni sancite dal diritto canonico.

Meta italiana

Che sia civile o religioso, ogni anno sono sempre di più le coppie che decidono di sposarsi in Italia. Il nostro paese infatti offre tantissime possibilità per realizzare un evento unico all’insegna del buon cibo, dell’arte e della tradizione. Dal mare alla montagna, dalle piccoli borghi alle città d’arte, i futuri sposi hanno soltanto l’imbarazzo della scelta.

Anche i divi di Hollywood hanno scelto l’Italia per dire di sì: da George Clooney a Kim Kardashian, Da Sofia Coppola a Tom Cruise.